Il Costume

Il costume indossato dal gruppo rispecchia l’abbigliamento in uso nella prima metà dell’800 nel territorio pedemontano. E’ il vestito da festa dei popolani, agricoltori e montanari, che hanno partecipato con Antonio Canova alla festa per la posa della prima pietra del Tempio (1819), di cui esiste fedele cronaca. Viene anche presentato da alcuni componenti un semplice abbigliamento da lavoro, utilizzato dai contadini nella cura del bestiame nelle stalle, nelle malghe e nei lavori domestici delle donne.

La ricerca sul costume indossato dai membri del gruppo, ad opera di Marcello Cavarzan, è frutto di un serio lavoro d’archivio su documenti trevigiani e feltrino-bellunesi.
Per i maschi è essenzialmente costituito da cappello (capèl), fazzoletto al collo (fazhoét), camicia senza colletto (camisa), panciotto (crosàt), pantaloni fino al polpaccio (braghése), calze di lana a strisce o balze orizzontali (calzhe), zoccoli di legno o di cuoio con suola di legno (zhòcoi), o scarponi con suola di legno (dàlmare).
La donna portava il fazzoletto da testa (fazhoét da testa) e lo scialle (siàl, siarpòn), una camicia di cotone bianca (gabanèa, camisa), la gonna (còtola), il grembiule (traversa); ai piedi, oltre a calzature simili a quelle del maschio, ciabatte di stoffa (zhopèi, zhavate).
Da qualche anno alcuni componenti del gruppo – in particolare i suonatori – indossano un vestito da lavoro (abito da indopara).
Per i maschi si tratta di una versione dell’abbigliamento usato fino a qualche anno fa dai mungitori con un caratteristico camiciotto (camisòt da mòldar).
Per le donne si tratta di un vestito simile a quello da festa, ma con gonna, grembiule e corpetto a maniche lunghe (gabanèa), tutti in tinta grigia.